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Epigenetica Evolutiva

Ultime notizie e i segreti dei centenari

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Come chi mi segue sui social (Fabebook e Linkedin) probabilmente avrà letto, in queste settimane in cui sono stata silente nello scrivere, mi sono dedicata allo studio, al lavoro su di me (costante sempre) e ad un paio di congressi molto interessanti.

Il primo, Spiritual Tools, era legato agli strumenti spirituali che possono sostenerci e accompagnarci nella vita.

Il secondo, invece, era l’annuale Science of Healing Summit, organizzato da un’organizzazione americana con l’obiettivo di divulgare le più recenti scoperte scientifiche sulla scienza dei biocampi, della guarigione quantica e delle terapie olistiche (nel senso originario di olòs, che coinvolgono l’intero organismo) per corpo, mente e spirito.

Gli ospiti di questo congresso sono stati moltissimi e di grande rilievo, alcuni molto famosi nel mondo e anche qui in Italia. Si tratta sempre e comunque di scienziati che utilizzando il metodo scientifico moderno studiano quali siano gli effetti di antiche e moderne discipline.

Tanto per fare qualche esempio, la dottoressa Sheila Patel ha spiegato come la medicina ayurvedica possa sostenere la crescita personale, mentre il dottor Alberto Villoldo ha raccontato come detossificare il corpo dal punto di vista della cultura sciamanica, sempre con un occhio attento nei confronti delle più recenti scoperte scientifiche. Molti relatori hanno parlato del suono, e del suo incredibile potere terapeutico. Altri invece hanno parlato dei biocampi, cioè quei campi di informazione che pervadono la nostra realtà e sono ricchi di informazione. Non sono mancati relatori che hanno parlato di Coerenza Cardiaca o di Epigenetica o di salute mentale.

Nel complesso, in questo secondo anno in cui ho avuto la fortuna di poter assistere a questo Summit, sono molto soddisfatta dei contenuti proposti e della profondità di sguardo. Apprezzo davvero moltissimo il fatto di vedere così tante menti brillanti che osservano la realtà con sguardo aperto e inclusivo.

Ho dunque deciso di dedicare qualche articolo ad alcuni di questi interventi, arricchendoli delle mie riflessioni e osservazioni.

Da cosa iniziamo? Naturalmente dall’Epigenetica!

Science of Healing Summit - Ultime notizie e i segreti dei centenari - Epigenetica Evolutiva

Il Dottor Dario Martinez è il fondatore del Biocognitive Science Institute nel 1998 ed è neuropsicologo clinico. Ha sviluppato una teoria sul rapporto tra mente-corpo-cultura che ha chiamato, appunto, Biocognizione. Secondo questa teoria, la cognizione e la biologia emergono contemporaneamente alla storia culturale nel contesto di un campo bioinformazionale che cerca la massima rilevanza di contesto. Questo modello evolve dalle ricerche in psiconeuroimmunologia, neuroscienze culturali e antropologia. In pratica suggerisce che le interpretazioni biocognitive siano comunicate con una modalità lineare e a livello locale attraverso le vie del sistema immunitario, nervose ed endocrine e che poi vengano espresse nel corpo. Lo studio di come le credenze culturali abbiamo un effetto sulla regolazione corpo-mente attraverso i sistemi immunitario, endocrino e nervoso. Potete ricevere più informazioni sui suoi studi visitando il sito www.biocognitiveculture.com.

Parte dei suoi studi è basata sugli ultracentenari, per cercare di capire se la loro longevità fosse questione genetica, epigenetica, o quali fossero gli altri fattori ad entrare in campo.

E di questo Martinez ha parlato nel suo intervento.

Il Dottor Martinez ha studiato ultracentenari sani provenienti da ogni parte del mondo per capire quali fossero le cause della loro eccezionale salute e longevità - Ultime notizie e i segreti dei centenari - Epigenetica Evolutiva
Photo Credits: Confartigianato Pistoia.

Nel corso della sua ricerca si è chiaramente focalizzato su una coorte di centenari sani, provenienti da più parti nel mondo (Cuba, Giappone, Sardegna e altri).

Si sono accorti che uno dei classici misuratori della longevità, cioè la lunghezza dei telomeri (che sono le code terminali di ogni cromosoma, più sono corte più è facile che il cromosoma stesso venga danneggiato nel tempo) non è correlata con l’essere un centenario sano. Inoltre, i geni forniscono solamente un 20-25% di contributo per la longevità.

Hanno dunque studiato abitudini alimentari, sociali, culturali e attività fisica.

Martinez e i suoi colleghi hanno compreso che una delle cause di salute di questi centenari è il fatto che tutti loro hanno dei rituali quotidiani, piuttosto che delle routines.

Ogni volta che il rituale viene compiuto, questo li porta ad un piano di consapevolezza superiore.

Attenzione, non si sta parlando solamente di fede o religione, proprio no!

Il rituale viene qui inteso come un’azione che viene intrapresa da qualcuno e che è pregna di significato nella propria cultura, che ti porta un senso di appartenenza, qualcosa di cui non è possibile abusare.

Gli esempi che ha portato nell’intervista fatta per il Science of Healing Summit fanno sorridere, in qualche maniera, perché chiariscono molto bene il senso e il significato del rituale. Non si tratta di qualcosa che si fa perché piace, ma che si attua perché ha un significato nella propria vita, e acquisisce una sorta di “qualità cerimoniale”.

Due centenari cubani, infatti, hanno risposto che prima di dormire una di loro beveva un bicchierino di rhum, l’altro invece che fumava un sigaro al risveglio. Altri hanno parlato del rituale del te, altri di riti spirituali, come la preghiera, per esempio.

Non c’è abuso in questo gesto, poiché il fine è proprio il piacere ricavato da quel singolo atto quotidiano.

Il rituale si attua perché ha un significato nella propria vita, e acquisisce una sorta di “qualità cerimoniale”. Non c’è abuso in questo gesto, poiché il fine è proprio il piacere ricavato da quel singolo atto quotidiano. - Ultime notizie e i segreti dei centenari - Epigenetica Evolutiva
Photo Credits: Casteddu Online.

Un altro fattore importante per la longevità è la percezione del tempo.

Si ritiene comunemente infatti che più si invecchia più si percepisca il tempo viaggiare velocemente.

Tuttavia, Martinez sostiene che questo non abbia nulla a che fare con l’invecchiamento ma con il livello di creatività che ognuno di noi possiede.

Il tempo sembra comprimersi quando tutto ciò che si fa è una mera ripetizione di esperienze già fatte.

Ma per i centenari questo non accade, poiché loro hanno un’incredibile curiosità e sono sicuri di avere tutto il tempo necessario per soddisfarla.

Questo è un fattore interessantissimo, perché la curiosità si può allenare, si può aumentare la creatività nella nostra vita. E quando la si aumenta, aumentano anche la dopamina, la serotonina, l’ossitocina e molti altri neurotrasmettitori. Aumenta il piacere nella vita. E tutto l’organismo ne beneficia, in primis il sistema immunitario.

Un altro aspetto molto interessante che si è notato essere comune tra i centenari sani è ciò che Martinez chiama “l’individuazione”.

È un fattore assolutamente culturale, che è connesso alla possibilità di vedere sé stessi oltre la collettività.

Culturalmente, infatti, qualunque caratterizzazione della persona che coinvolge la collettività è da apprezzare (l’onestà, il comportarsi bene con la propria famiglia, per esempio), mentre tutto ciò che riguarda l’individuo in sé e per sé (es. la bellezza, l’intelligenza) non avendo una funzione sociale viene “silenziato”.

Un esempio di questo è la reazione che spesso molte persone hanno quando ricevono un complimento, quando si scherniscono o sminuiscono il loro potenziale e il loro potere.

Accettare invece con gratitudine il dono di un complimento invece ha un effetto potentissimo sul nostro ben-essere, stimolando la produzione di endorfine, ossitocina e serotonina, e portandoci ad uno stato di coerenza cardiaca.

Cambiando questa attitudine mentale, iniziando, per esempio, a ringraziare con gioia per un complimento, modifichiamo dall’epigenetica il nostro mindset, la nostra attitudine, la nostra salute.

I centenari hanno un’incredibile curiosità e sono sicuri di avere tutto il tempo necessario per soddisfarla. Questo è un fattore interessantissimo, perché la curiosità si può allenare, si può aumentare la creatività nella nostra vita. - Ultime notizie e i segreti dei centenari - Epigenetica Evolutiva
Photo credits: CTV news.

Un’altra caratteristica comune a questi centenari è il fatto di essere assolutamente responsabili del proprio operato e di avere le risorse interiori che gli permettono di superare qualunque avversità o qualunque situazione guadagnando potere personale, arricchendo sé stessi.

Per esempio, un signore di centodue anni, cieco da quando ne aveva 98, dopo un iniziale periodo di tristezza o depressione per l’evento, è riuscito a trovare il modo per ricavare il meglio possibile da quell’evento, e ora sorride raccontando che “per vedere una donna ora deve toccarla”.

È quindi una profonda comprensione dell’affermazione di Aristocle, discepolo di Socrate, che diceva che “è necessario adattare le circostanze a sé stessi, non sé stessi alle circostanze”.

Tenendo sempre presente che non siamo le cose che ci accadono, ma l’osservatore, lo spettatore che le guarda, la prospettiva attraverso cui viviamo la nostra vita cambia.

Diventiamo padroni del nostro agire, consapevoli che l’approccio che utilizziamo nella nostra esistenza è la chiave per la nostra salute e per la nostra malattia.

Sono informazioni preziose e utili per tutti noi, validi consigli da applicare nella vita quotidiana.

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